di Giulia Zambara, III anno di Scultura (A.A. 2021/22)
Sono Giulia Zambara, vengo da Brescia, ho 22 anni e frequento il III anno della Scuola di Scultura all’Accademia SantaGiulia; in precedenza ho frequentato il Liceo Artistico Maffeo Olivieri.
– Giulia Zambara
Ho iniziato a lavorare come stagista in uno studio di tatuaggi per un anno subito dopo il diploma.
Da quattro anni lavoro come visual merchandiser e vetrinista in un negozio d’abbigliamento.
Concept dell’opera Tralcio di vite
La vite è una pianta dai profondi significati, importantissimo simbolo nel Cristianesimo. La troviamo, infatti in molti passi delle Sacre Scritture, ove assurge a simbolo di benessere, fecondità e benedizione. Il vino è presente in vari episodi, collegato a sentimenti di gioia in occasione di feste ed alleanze.
Nell’opera Tralcio di vite ho voluto rappresentare la vite attraverso un tralcio, appunto, in fil di ferro, piegato come ad offrire il suo nettare prezioso ad un vaso in coccio: immaginando la possibilità che l’acqua, accolta dal tralcio, scorra sino a cadere nel coccio di terra, torno al miracolo delle Nozze di Cana; la trasmutazione dell’acqua in vino, primo miracolo di Gesù, episodio descritto nel Vangelo secondo Giovanni.
La caduta dell’acqua nel vaso a simboleggiare il percorso della vita, non a caso ne condivide la stessa etimologia. Il vaso-coccio a rappresentare l’accettare, il ricevere. Associato al grembo materno esso rappresenta il potenziale di crescita.