di Giubra Calia, Riccardo Fratini, Silvia Savoca del III anno di Nuove Tecnologie dell’arte
Sono nato a Brescia, cresciuto in provincia a pane e solfeggio ho fin da piccolo sviluppato una forte passione per la musica e l’arte. Amo la tecnologia e i suoni, l’interaction design e il light design.
– Giubra Calia
Mi perdo nell’ascolto dei suoni che mi circondano, naturali e artificiali, e nei discorsi della gente. Abbraccio la tecnologia per il suo potenziale creativo e gli svariati campi di applicazione.
Membro di un giovane collettivo queer bresciano, con la mia arte cerco di diffondere, sensibilizzare e informare riguardo a tematiche queer.
Sono nato a Fermo, amante delle tradizioni passate e della cultura marchigiana ho intrapreso un percorso artistico basato sulle nuove tecnologie a Brescia. Il bagaglio culturale passato legato al mondo delle nuove tecnologie mi ha portato ad avere nuovi mezzi e modi di comunicare il mio pensiero.
– Riccardo Fratini
Sono nata a Vicenza, cresciuta tra film e fotografia, amo il cinema e ciò che è vintage.
– Silvia Savoca
Da sempre appassionata di arte e disegno, dopo il liceo scientifico ho deciso di intraprendere un percorso di studi legato alla grafica e alla comunicazione, grazie al quale ho capito che le nuove tecnologie e il digitale sono la mia passione e il mio modo per fare arte. Il mio obiettivo è creare qualcosa di duraturo: emozioni che si imprimano in chi guarda, trasmesse attraverso le immagini e gli audiovisivi.
Concept dell’opera Divinazioni
Divinazioni racchiude in sé tre diversi concetti:
– DIVINAZIONI / SENSAZIONI: rimanda all’astrazione dal contesto reale, alle emozioni trasmesse dalle immagini e dal paesaggio sonoro;
– DI – VIN – AZIONI: richiama uno dei concetti base del progetto: il ciclo delle fasi di produzione del vino è fatto di azioni;
– DIVIN: ricorda il divino, la natura, il sole. L’opera vuole trasmettere come ogni goccia di vino prodotta da Ca’ del Bosco racchiuda passione e duro lavoro.
Attraverso un’illustrazione scansionabile, suoni e realtà aumentata, si vuole mostrare il processo ciclico scandito dai momenti fondamentali della produzione del vino. Le varie fasi sono rappresentate all’interno dei raggi d’un sole, dove al centro vi è un QR code circondato da una ghirlanda di rami secchi con all’estremità filari di vite visti dall’alto.
Il sole rappresenta la forza vitale della vigna e accompagna nel suo sviluppo, i rami secchi intrecciati rappresentano il passato che non viene dimenticato, ma adattato e utilizzato per sostenere il nuovo. I filari di vite, invece, vogliono ricreare il pattern che si può osservare dall’alto dei vigneti di Ca’ del Bosco.
Inquadrando il QR code l’opera prende vita: attraverso un filtro di Instagram, un video in realtà aumentata si sovrappone alla grafica o al volto delle persone. Tramite colori, immagini e giochi di luce, si generano animazioni astratte che riprendono l’opera e i momenti fondamentali della produzione. Le immagini sono accompagnate da una composizione sonora creata, con i suoni caratteristici che vanno dall’innesto all’assaggio del vino.
La stampa del disegno è incorporata in una lastra in plexiglass. La scelta di questo materiale riprende lo stile minimalista del disegno e, con una resa moderna e innovativa, fissa in eterno la tradizione del processo.