Le potentiel. Vuole sintetizzare sia tutte quelle emozioni che ci pervadono all’assaggio del calice di Franciacorta, un “riacquisto dei sensi”, sia la cura con la quale i contadini trattano le viti.
Tessere di vite. È un’opera iconica composta di elementi astratti. Essa mostra da una prospettiva aerea i filari di vite, riprodotti da cocci di vetro, e il terreno morenico, rappresentato dai sassi.
Luce. Richiama l’optical art e viene percepita in maniera differente in base allo scorrere del tempo e delle stagioni rendendola mutevole e unica ad ogni suo sguardo.
Töt al sò post. Ca’ del Bosco, diventando custode del territorio a cui appartiene, avendone cura e rispetto, grazie alle scelte consapevoli, mette “tutto al proprio posto” in modo che tutto possa andare bene anche per le generazioni future.
Caparbietà. L’opera vuole rispecchiare il territorio che è sempre in cambiamento nel susseguirsi dei giorni e della stagioni; per questo è stata realizzata con materiale riflettente che fa trasparire questa mutevolezza rendendola sempre diversa.
Inside. La sua struttura è completamente in ferro e prende in considerazione la modularità delle cellette di un alveare tipico, riproducendone la forma.